domenica 7 giugno 2020

STEP #25 - Titoli di coda

Proprio così, siamo arrivati alla fine del percorso nel cucire, fatto di vicende, innovazione, arte e fantasia... Arrivati al traguardo, è bene ridefinire i tratti salienti del nostro fantastico viaggio…

Un’usanza antichissima, il cucire, che trova le radici nei primi anni di vita dell’uomo sulla Terra; lo testimoniano le grandi innovazioni che quest’arte ha subito nel corso della storia, dall’ago a una “macchina”, passando per la tecnica. Già nelle prime grandi civiltà della storia, l’azione del cucire occupava un ruolo di primo piano nella vita degli uomini, tanto da entrare perfino nel mito; fu così in Egitto, in Grecia e a Roma.

L’attività del cucire è protagonista di diverse rappresentazioni nelle arti figurative, ad opera di artisti provenienti da tutto il mondo e di tutte le epoche, da Renoir in Francia a Guido Reni in Italia, passando per l’Asia con Asai Chu. Non solo mito e arte per il cucire, ma anche televisione. Ne sono prova il ruolo del sarto Pasquale in Gomorra e “Big news for summertime sewing”, pubblicità della macchina Singer degli anni ’50.

Il cucito non ha trovato limiti neanche con l’avvento della tecnologia e del mondo digitale. In letteratura, il poeta Majakovskij cita il cucire, nel senso metaforico di riparazione e risanamento, nella sua “La blusa del bellimbusto”. Passando ai nostri giorni e alla prosa, Bianca Pitzorno, con “Il sogno della macchina da cucire”, ci parla di come, nella società del Novecento, una donna non sposata potesse fare tesoro della sua dote per il cucito e mantenersi da sola.

Protagonista del cucire è di sicuro la macchina che ha rivoluzionato quest’arte: la macchina da cucire. Una macchina che è stata protagonista di un’invenzione rocambolesca: i primi brevetti di Wiesenthal, la prima realizzazione di Thimonnier e il clamoroso fallimento, i brevetti di Howe, per arrivare al successo, contestato, di Singer. Più tardi, anche l’Italia entrò nel campo della produzione di macchine da cucire, sfornando grandi realtà come la Necchi. In poco tempo la macchina da cucire divenne uno strumento molto richiesto nel mercato, e ciò ha contribuito anche alla sua evoluzione. Ancora oggi l’innovazione in questo strumento non si ferma, con tanti brevetti degli ultimi decenni e diverse idee nuove per il futuro, con un’impronta più pratica e digitale (Sewing-minimachine 2099).

Rimanendo ai nostri giorni, se nei secoli scorsi l’impiego del cucire si è visto tanto anche nei campi di guerra (come per le uniformi dei soldati), oggi, nel 2020, abbiamo potuto toccare con mano l’importanza che il saper cucire assume per la nostra sicurezza nei momenti di difficoltà, come in occasione del Covid-19, per la produzione delle “mascherine”.

Tuttavia il verbo cucire non si applica solo ai tessuti e all’abbigliamento, ma racchiude in sé il significato generale del collegamento: non si possono cucire solo i diversi pezzi di stoffa o di cotone, bensì anche i diversi territori dell’Italia dopo il 1860 (tramite le linee ferroviarie), nel secondo dopoguerra o, tornando indietro, i diversi territori dell’antica Roma (tramite strade come la Via Appia e la Via Flaminia). O ancora, si possono cucire anche i pensieri
Se nel significato reale si cuce con ago e filo, in senso figurato si può certamente cucire con le infrastrutture e i discorsi… Inoltre, anche alcune discipline scientifiche, come la chirurgia, possono collegarsi all’idea di collegamento che è propria del verbo...

                                 Immagine finale del blog: "The End"

Grazie per l'attenzione, a presto!!

Daniele Marcheselli

sabato 6 giugno 2020

STEP #24 - La mappa del cucire

Siamo ormai agli sgoccioli...via con la mappa concettuale del nostro viaggio!


                             Mappa concettuale del "cucire"



Grazie per l'attenzione e al prossimo, e ultimo, post!

D.M


STEP #23 - Sewing-minimachine 2099...la rivoluzione

Andiamo con un nuovo step!

Come possiamo lanciare sul mercato il nostro nuovo prodotto? Ecco un'idea di data sheet pubblicitario!




                                        La locandina pubblicitaria di Sewing-minimachine 2099

Il tutto, realizzato con https://it.venngage.com/



Grazie per l'attenzione e al prossimo post!

D.M

giovedì 4 giugno 2020

STEP #22 - Perché riattaccare gli oggetti, quando puoi ricucirli...?

Ben ritrovati sul blog!

Nella vita di tutti i giorni, al verbo cucire abbiamo sempre associato i vestiti; Di lana, di stoffa, di cotone, di tutti i materiali possibili che si trovano in commercio.

Eppure, ci ha mai obbligato qualcuno a cucire solo ed esclusivamente indumenti? Le uniche parole che ben si sposano con "cucire" sono "tela", "stoffa", "cotone", "lana" e via dicendo? Siamo veramente sicuri?

E se un domani si potesse cucire anche il vetro, il legno, la plastica, la carta e altri svariati materiali? D'altronde, chi ha mai detto che si debbano per forza cucire i capi di abbigliamento? Secondo quale legge?

Bene, reggetevi forte, perché su questo blog potrete scoprire (in anticipo, pensate che onore!) un'invenzione che presto rivoluzionerà non solo l'arte del cucire, ma con essa il mercato e l'economia mondiale.
Sto parlando di "Sewing minimachine 2099", la macchina da cucire dalle dimensioni ridottissime, tanto da essere quasi tascabile, il cui lavoro non si ferma solo ai tessuti, ma estende il campo del cucito, pensate un po', anche ai materiali. Un vaso di ceramica che hai in casa cade e si frantuma in mille pezzi? Nessun problema! Con Sewing minimachine 2099 basterà una mezz'ora esagerando e tornerà come nuovo...

Ma come funziona Sewing 2099? L'ago che abbiamo conosciuto nelle nostre macchine da cucire attuali, sarà sostituito da uno simile, ma più resistente, per poter avere contatto e bucare i materiali con facilità e senza doversi rompere. Avete capito bene, questo ago "buca" letteralmente il materiale di cui è fatto l'oggetto di cui vogliamo ricucire i pezzi. La nostra nuova macchina sarà quindi in grado di creare un piccolissimo foro nel materiale, per poi collegarsi agli altri pezzi tramite le cuciture che già oggi conosciamo molto bene. Pochi passaggi, una piccola grande novità, ed ecco che i nostri oggetti torneranno come nuovi!

Ma non è finita quì! Nel caso l'utente della Sewing 2009 non fosse molto ispirato sul come iniziare la sua opera di cucitura, ecco che, ancora una volta, entra in gioco un'altro attributo della nostra macchina... Essa, esattamente nella zona di appoggio, è dotata di una fotocamera, opportunamente protetta nei periodi di suo non utilizzo, di ultima generazione collegata a un microprocessore, per poter fare prima una "scannerizzazione" del materiale di cui ricucire i pezzi, per poi, dopo aver riconosciuto il materiale e aver "suggerito" all'utente un'idea del modo di agire per assemblare i pezzi, procedere all'opera, se col consenso dell'utente stesso, che sarà libero di seguire il suggerimento della macchina o di poter fare tranquillamente secondo la propria fantasia...

Insomma, in Sewing minimachine 2099 si trovano insieme comfort, tecnologia, arte e fantasia...
Cosa chiedere in più? Perché spendere energie nel riattaccare periodicamente i pezzi, quando puoi garantirgli una maggiore resistenza e tenuta del loro aspetto originario con questa nuova macchina? Pensateci!!


Grazie per l'attenzione e al prossimo post!

D.M


martedì 2 giugno 2020

Ricucire l'economia del Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale

Siamo ancora collegati, e proseguiamo il nostro viaggio con un'altra piccola parentesi!

Diversi post fa, avevamo visto come, dopo l'unità, servisse potenziare le infrastrutture, in particolare le ferrovie, per ricucire le diverse parti del territorio italiano. Ebbene, non fu solo il periodo post-unitario a necessitare di una forte ripartenza ed evoluzione dell'Italia, ma il nostro Paese conobbe un altro periodo nel quale servì una spinta forte per far ripartire il Paese dopo uno dei periodi più cupi della storia nazionale e mondiale: il secondo dopoguerra.


E a tal proposito, ancora una volta nella storia dell'umanità, ecco che l'arte del cucire si ritaglia un ruolo da assoluta protagonista; come riporta l'Enciclopedia Treccani, "...lo sviluppo economico italiano si manifesta nel quinquennio 1948-1953 con la diffusione delle macchine da cucire a pedale (quelle elettriche costano troppo)...". Questa epoca di grande sviluppo fu anche favorita dal grande sviluppo di aziende italiane costruttrici di macchine da cucire, di prospettiva internazionale, prima fra tutte la Necchi. E proprio i modelli di Necchi, oltre alle solite Singer, furono protagonisti...

                         Uno dei modelli a pedale più famosi della Necchi, sul mercato dal 1926

Addirittura, come ancora riporta la Treccani, "Nel decennio 1951-1960 i consumi privati non alimentari vedono un tasso di crescita del 66%: questi dati danno ragione alle forze politiche e imprenditoriali che hanno puntato su uno sviluppo più dinamico."

Insomma, nella sua storia piuttosto complessa, anche in questo periodo l'Italia non è rimasta a guardare e si è rimboccata le maniche per ripartire ancora una volta...

Al prossimo post!

D.M



Sitografia:



STEP #21 - L'evoluzione del cucito non si ferma mai...

Ben ritrovati!

Come si è evoluta l'arte del cucire negli ultimi decenni? Quale direzione stanno prendendo le idee innovative per la macchina da cucire?

Ebbene, oggi, con l'aiuto di due brevetti, proviamo a delineare quali nuove idee sono state sviluppate dalle aziende per l'evoluzione della macchina da cucire, strumento che, come ormai sappiamo bene, ha rappresentato una grande svolta per la vita dell'uomo.

Codice brevetto: CH639154A5


                       Rappresentazione del progetto

Siamo solo nel 1983, ma l'idea di automatizzazione dei processi meccanici nel funzionamento della macchina da cucire è già ben salda. E questa è la linea seguita dagli inventori Gianfranco Carbonato e Camillo Bussolati, che ottengono il brevetto in data 31 ottobre 1983.
La loro idea fu quella di una macchina da cucire elettronica, che potesse avere un controllo automatico delle oscillazioni trasversali della barra ago e dell'organo trasportatore del tessuto sul quale viene eseguito il punto. L'obiettivo di questa invenzione era quello di ottenere una maggiore flessibilità operativa, grazie a uno scambio continuo di informazioni tra un microcalcolatore, un dispositivo di sincronizzazione, due attuatori e una tastiera, che insieme regolano l'esecuzione del tessuto..

https://patentimages.storage.googleapis.com/5c/91/31/7374783e4dc22e/CH639154A5.pdf


Codice brevetto: CH665229A5



                       Rappresentazione del progetto

Pochi anni più tardi, con il brevetto rilasciato in data 29 aprile 1988, gli inventori Draghicchio, Pietro e Corsico descrivono una "macchina da cucire atta ad eseguire simultaneamente cuciture sui bordi opposti di un semilavorato". La macchina da cucire da loro progettata, era in grado di eseguire due cuciture affiancate nello stesso momento, grazie alla contrapposizione nello stesso meccanismo di due macchine per cucire contrapposte. In questo modo, è possibile cucire contemporaneamente i due bordi opposti di un semilavorato, riducendo notevolmente la durata di esecuzione

https://patentimages.storage.googleapis.com/f9/ff/bb/a59c9af2580da4/CH665229A5.pdf


Al prossimo post!

D.M



Sitografia:


giovedì 28 maggio 2020

STEP #20 - Il cucito al servizio dell'esercito

Eccoci ancora una volta!

Come abbiamo ampiamente visto, l'invenzione della macchina da cucire fu molto faticosa e, in un certo senso, discussa; tuttavia, ciò non toglie, e i fatti lo hanno dimostrato, che l'invenzione e il lancio sul mercato di questo prodotto abbia rivoluzionato il settore tessile e la produzione mondiale di capi di abbigliamento, e non solo...


In particolare, oggi voglio aprire una piccola parentesi riguardante un determinato "capo di abbigliamento", la cui produzione, con l'invenzione della macchina da cucire, ha tratto grossi vantaggi fin dai primissimi tempi: l'uniforme dell'esercito.
Dando uno sguardo allo step #14, abbiamo visto che i primi a beneficiare dell'innovazione della macchina da cucire furono i francesi. Thimonnier, infatti, nel 1830 brevettò il suo primo prototipo, capace di eseguire 200 punti al minuto, istituì la prima fabbrica attrezzata con la nuova macchina e iniziò a confezionare uniformi militari

                                   Rappresentazione di un ufficiale di fanteria francese del 1830

Purtroppo, come sappiamo, la vicenda di Thimonnier non fu in seguito molto fortunata, ma nonostante ciò, anche a distanza di molti decenni, il binomio macchina da cucire-esercito rimase ben saldo; ne sono un esempio l'esercito britannico nella Prima Guerra Mondiale, dove possiamo vedere all'opera uno dei primi modelli Singer...


                         Un sergente britannico prende le misure per le uniformi militari delle reclute

...e l'Esercito Italiano negli anni della spedizione libica, con la macchina Singer ancora una volta protagonista...


               Pubblicità italiana della macchina da cucire Singer: "La macchina Singer al campo"

Insomma, quello tra cucito e esercito è un legame che col tempo è diventato molto forte, a testimonianza, ancora una volta, di come l'invenzione della macchina da cucire abbia rivoluzionato la produzione tessile.


Al prossimo post!

D.M



Sitografia: