domenica 7 giugno 2020

STEP #25 - Titoli di coda

Proprio così, siamo arrivati alla fine del percorso nel cucire, fatto di vicende, innovazione, arte e fantasia... Arrivati al traguardo, è bene ridefinire i tratti salienti del nostro fantastico viaggio…

Un’usanza antichissima, il cucire, che trova le radici nei primi anni di vita dell’uomo sulla Terra; lo testimoniano le grandi innovazioni che quest’arte ha subito nel corso della storia, dall’ago a una “macchina”, passando per la tecnica. Già nelle prime grandi civiltà della storia, l’azione del cucire occupava un ruolo di primo piano nella vita degli uomini, tanto da entrare perfino nel mito; fu così in Egitto, in Grecia e a Roma.

L’attività del cucire è protagonista di diverse rappresentazioni nelle arti figurative, ad opera di artisti provenienti da tutto il mondo e di tutte le epoche, da Renoir in Francia a Guido Reni in Italia, passando per l’Asia con Asai Chu. Non solo mito e arte per il cucire, ma anche televisione. Ne sono prova il ruolo del sarto Pasquale in Gomorra e “Big news for summertime sewing”, pubblicità della macchina Singer degli anni ’50.

Il cucito non ha trovato limiti neanche con l’avvento della tecnologia e del mondo digitale. In letteratura, il poeta Majakovskij cita il cucire, nel senso metaforico di riparazione e risanamento, nella sua “La blusa del bellimbusto”. Passando ai nostri giorni e alla prosa, Bianca Pitzorno, con “Il sogno della macchina da cucire”, ci parla di come, nella società del Novecento, una donna non sposata potesse fare tesoro della sua dote per il cucito e mantenersi da sola.

Protagonista del cucire è di sicuro la macchina che ha rivoluzionato quest’arte: la macchina da cucire. Una macchina che è stata protagonista di un’invenzione rocambolesca: i primi brevetti di Wiesenthal, la prima realizzazione di Thimonnier e il clamoroso fallimento, i brevetti di Howe, per arrivare al successo, contestato, di Singer. Più tardi, anche l’Italia entrò nel campo della produzione di macchine da cucire, sfornando grandi realtà come la Necchi. In poco tempo la macchina da cucire divenne uno strumento molto richiesto nel mercato, e ciò ha contribuito anche alla sua evoluzione. Ancora oggi l’innovazione in questo strumento non si ferma, con tanti brevetti degli ultimi decenni e diverse idee nuove per il futuro, con un’impronta più pratica e digitale (Sewing-minimachine 2099).

Rimanendo ai nostri giorni, se nei secoli scorsi l’impiego del cucire si è visto tanto anche nei campi di guerra (come per le uniformi dei soldati), oggi, nel 2020, abbiamo potuto toccare con mano l’importanza che il saper cucire assume per la nostra sicurezza nei momenti di difficoltà, come in occasione del Covid-19, per la produzione delle “mascherine”.

Tuttavia il verbo cucire non si applica solo ai tessuti e all’abbigliamento, ma racchiude in sé il significato generale del collegamento: non si possono cucire solo i diversi pezzi di stoffa o di cotone, bensì anche i diversi territori dell’Italia dopo il 1860 (tramite le linee ferroviarie), nel secondo dopoguerra o, tornando indietro, i diversi territori dell’antica Roma (tramite strade come la Via Appia e la Via Flaminia). O ancora, si possono cucire anche i pensieri
Se nel significato reale si cuce con ago e filo, in senso figurato si può certamente cucire con le infrastrutture e i discorsi… Inoltre, anche alcune discipline scientifiche, come la chirurgia, possono collegarsi all’idea di collegamento che è propria del verbo...

                                 Immagine finale del blog: "The End"

Grazie per l'attenzione, a presto!!

Daniele Marcheselli

sabato 6 giugno 2020

STEP #24 - La mappa del cucire

Siamo ormai agli sgoccioli...via con la mappa concettuale del nostro viaggio!


                             Mappa concettuale del "cucire"



Grazie per l'attenzione e al prossimo, e ultimo, post!

D.M


STEP #23 - Sewing-minimachine 2099...la rivoluzione

Andiamo con un nuovo step!

Come possiamo lanciare sul mercato il nostro nuovo prodotto? Ecco un'idea di data sheet pubblicitario!




                                        La locandina pubblicitaria di Sewing-minimachine 2099

Il tutto, realizzato con https://it.venngage.com/



Grazie per l'attenzione e al prossimo post!

D.M

giovedì 4 giugno 2020

STEP #22 - Perché riattaccare gli oggetti, quando puoi ricucirli...?

Ben ritrovati sul blog!

Nella vita di tutti i giorni, al verbo cucire abbiamo sempre associato i vestiti; Di lana, di stoffa, di cotone, di tutti i materiali possibili che si trovano in commercio.

Eppure, ci ha mai obbligato qualcuno a cucire solo ed esclusivamente indumenti? Le uniche parole che ben si sposano con "cucire" sono "tela", "stoffa", "cotone", "lana" e via dicendo? Siamo veramente sicuri?

E se un domani si potesse cucire anche il vetro, il legno, la plastica, la carta e altri svariati materiali? D'altronde, chi ha mai detto che si debbano per forza cucire i capi di abbigliamento? Secondo quale legge?

Bene, reggetevi forte, perché su questo blog potrete scoprire (in anticipo, pensate che onore!) un'invenzione che presto rivoluzionerà non solo l'arte del cucire, ma con essa il mercato e l'economia mondiale.
Sto parlando di "Sewing minimachine 2099", la macchina da cucire dalle dimensioni ridottissime, tanto da essere quasi tascabile, il cui lavoro non si ferma solo ai tessuti, ma estende il campo del cucito, pensate un po', anche ai materiali. Un vaso di ceramica che hai in casa cade e si frantuma in mille pezzi? Nessun problema! Con Sewing minimachine 2099 basterà una mezz'ora esagerando e tornerà come nuovo...

Ma come funziona Sewing 2099? L'ago che abbiamo conosciuto nelle nostre macchine da cucire attuali, sarà sostituito da uno simile, ma più resistente, per poter avere contatto e bucare i materiali con facilità e senza doversi rompere. Avete capito bene, questo ago "buca" letteralmente il materiale di cui è fatto l'oggetto di cui vogliamo ricucire i pezzi. La nostra nuova macchina sarà quindi in grado di creare un piccolissimo foro nel materiale, per poi collegarsi agli altri pezzi tramite le cuciture che già oggi conosciamo molto bene. Pochi passaggi, una piccola grande novità, ed ecco che i nostri oggetti torneranno come nuovi!

Ma non è finita quì! Nel caso l'utente della Sewing 2009 non fosse molto ispirato sul come iniziare la sua opera di cucitura, ecco che, ancora una volta, entra in gioco un'altro attributo della nostra macchina... Essa, esattamente nella zona di appoggio, è dotata di una fotocamera, opportunamente protetta nei periodi di suo non utilizzo, di ultima generazione collegata a un microprocessore, per poter fare prima una "scannerizzazione" del materiale di cui ricucire i pezzi, per poi, dopo aver riconosciuto il materiale e aver "suggerito" all'utente un'idea del modo di agire per assemblare i pezzi, procedere all'opera, se col consenso dell'utente stesso, che sarà libero di seguire il suggerimento della macchina o di poter fare tranquillamente secondo la propria fantasia...

Insomma, in Sewing minimachine 2099 si trovano insieme comfort, tecnologia, arte e fantasia...
Cosa chiedere in più? Perché spendere energie nel riattaccare periodicamente i pezzi, quando puoi garantirgli una maggiore resistenza e tenuta del loro aspetto originario con questa nuova macchina? Pensateci!!


Grazie per l'attenzione e al prossimo post!

D.M


martedì 2 giugno 2020

Ricucire l'economia del Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale

Siamo ancora collegati, e proseguiamo il nostro viaggio con un'altra piccola parentesi!

Diversi post fa, avevamo visto come, dopo l'unità, servisse potenziare le infrastrutture, in particolare le ferrovie, per ricucire le diverse parti del territorio italiano. Ebbene, non fu solo il periodo post-unitario a necessitare di una forte ripartenza ed evoluzione dell'Italia, ma il nostro Paese conobbe un altro periodo nel quale servì una spinta forte per far ripartire il Paese dopo uno dei periodi più cupi della storia nazionale e mondiale: il secondo dopoguerra.


E a tal proposito, ancora una volta nella storia dell'umanità, ecco che l'arte del cucire si ritaglia un ruolo da assoluta protagonista; come riporta l'Enciclopedia Treccani, "...lo sviluppo economico italiano si manifesta nel quinquennio 1948-1953 con la diffusione delle macchine da cucire a pedale (quelle elettriche costano troppo)...". Questa epoca di grande sviluppo fu anche favorita dal grande sviluppo di aziende italiane costruttrici di macchine da cucire, di prospettiva internazionale, prima fra tutte la Necchi. E proprio i modelli di Necchi, oltre alle solite Singer, furono protagonisti...

                         Uno dei modelli a pedale più famosi della Necchi, sul mercato dal 1926

Addirittura, come ancora riporta la Treccani, "Nel decennio 1951-1960 i consumi privati non alimentari vedono un tasso di crescita del 66%: questi dati danno ragione alle forze politiche e imprenditoriali che hanno puntato su uno sviluppo più dinamico."

Insomma, nella sua storia piuttosto complessa, anche in questo periodo l'Italia non è rimasta a guardare e si è rimboccata le maniche per ripartire ancora una volta...

Al prossimo post!

D.M



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STEP #21 - L'evoluzione del cucito non si ferma mai...

Ben ritrovati!

Come si è evoluta l'arte del cucire negli ultimi decenni? Quale direzione stanno prendendo le idee innovative per la macchina da cucire?

Ebbene, oggi, con l'aiuto di due brevetti, proviamo a delineare quali nuove idee sono state sviluppate dalle aziende per l'evoluzione della macchina da cucire, strumento che, come ormai sappiamo bene, ha rappresentato una grande svolta per la vita dell'uomo.

Codice brevetto: CH639154A5


                       Rappresentazione del progetto

Siamo solo nel 1983, ma l'idea di automatizzazione dei processi meccanici nel funzionamento della macchina da cucire è già ben salda. E questa è la linea seguita dagli inventori Gianfranco Carbonato e Camillo Bussolati, che ottengono il brevetto in data 31 ottobre 1983.
La loro idea fu quella di una macchina da cucire elettronica, che potesse avere un controllo automatico delle oscillazioni trasversali della barra ago e dell'organo trasportatore del tessuto sul quale viene eseguito il punto. L'obiettivo di questa invenzione era quello di ottenere una maggiore flessibilità operativa, grazie a uno scambio continuo di informazioni tra un microcalcolatore, un dispositivo di sincronizzazione, due attuatori e una tastiera, che insieme regolano l'esecuzione del tessuto..

https://patentimages.storage.googleapis.com/5c/91/31/7374783e4dc22e/CH639154A5.pdf


Codice brevetto: CH665229A5



                       Rappresentazione del progetto

Pochi anni più tardi, con il brevetto rilasciato in data 29 aprile 1988, gli inventori Draghicchio, Pietro e Corsico descrivono una "macchina da cucire atta ad eseguire simultaneamente cuciture sui bordi opposti di un semilavorato". La macchina da cucire da loro progettata, era in grado di eseguire due cuciture affiancate nello stesso momento, grazie alla contrapposizione nello stesso meccanismo di due macchine per cucire contrapposte. In questo modo, è possibile cucire contemporaneamente i due bordi opposti di un semilavorato, riducendo notevolmente la durata di esecuzione

https://patentimages.storage.googleapis.com/f9/ff/bb/a59c9af2580da4/CH665229A5.pdf


Al prossimo post!

D.M



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giovedì 28 maggio 2020

STEP #20 - Il cucito al servizio dell'esercito

Eccoci ancora una volta!

Come abbiamo ampiamente visto, l'invenzione della macchina da cucire fu molto faticosa e, in un certo senso, discussa; tuttavia, ciò non toglie, e i fatti lo hanno dimostrato, che l'invenzione e il lancio sul mercato di questo prodotto abbia rivoluzionato il settore tessile e la produzione mondiale di capi di abbigliamento, e non solo...


In particolare, oggi voglio aprire una piccola parentesi riguardante un determinato "capo di abbigliamento", la cui produzione, con l'invenzione della macchina da cucire, ha tratto grossi vantaggi fin dai primissimi tempi: l'uniforme dell'esercito.
Dando uno sguardo allo step #14, abbiamo visto che i primi a beneficiare dell'innovazione della macchina da cucire furono i francesi. Thimonnier, infatti, nel 1830 brevettò il suo primo prototipo, capace di eseguire 200 punti al minuto, istituì la prima fabbrica attrezzata con la nuova macchina e iniziò a confezionare uniformi militari

                                   Rappresentazione di un ufficiale di fanteria francese del 1830

Purtroppo, come sappiamo, la vicenda di Thimonnier non fu in seguito molto fortunata, ma nonostante ciò, anche a distanza di molti decenni, il binomio macchina da cucire-esercito rimase ben saldo; ne sono un esempio l'esercito britannico nella Prima Guerra Mondiale, dove possiamo vedere all'opera uno dei primi modelli Singer...


                         Un sergente britannico prende le misure per le uniformi militari delle reclute

...e l'Esercito Italiano negli anni della spedizione libica, con la macchina Singer ancora una volta protagonista...


               Pubblicità italiana della macchina da cucire Singer: "La macchina Singer al campo"

Insomma, quello tra cucito e esercito è un legame che col tempo è diventato molto forte, a testimonianza, ancora una volta, di come l'invenzione della macchina da cucire abbia rivoluzionato la produzione tessile.


Al prossimo post!

D.M



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mercoledì 27 maggio 2020

STEP #19 - Il cucito e la chirurgia: collegare in diversi sensi

Ben ritrovati!

Oggi parliamo del cucire sotto un punto di vista "scientifico". La scienza e le discipline scientifiche, come ben sappiamo, sono grandi protagoniste nella nostra vita di tutti i giorni, e sono essenziali per la cultura, per la sopravvivenza e per la cura dell'uomo. Ebbene, e tra queste discipline, ce n'è una che ha qualcosa a che fare, anche in senso metaforico, col verbo cucire?


Abbiamo una risposta piuttosto convincente: la chirurgia.
Per definizione, come riporta la Treccani, con "chirurgia" si intende quel ramo della medicina che comporta l'intervento sul paziente con atti manuali o con operazioni strumentali, per lo più cruente...
Ed ecco, soffermerei l'attenzione sugli "atti manuali", perchè la manualità è un ingrediente di base del cucito, sebbene ora, chi cuce, sia assistito in buona parte dalla macchina da cucire; ma anche sulle "operazioni strumentali", in quanto, chi cuce a mano, utilizza uno strumento molto semplice in forma quanto delicato da usare, come l'ago...

                                          Immagine rappresentativa di chirurghi all'opera

Oltretutto, il verbo cucire, abbiamo visto, ha un significato metaforico di "collegamento". In questo si può pensare anche alla chirurgia plastica, che, come riporta ancora la Treccani, è quel settore della chirurgia che si occupa della ricostruzione o della modificazione di parti difettose o mancanti del corpo umano. Come la chirurgia plastica, quindi, ricollega parti del corpo umano, ricostruendole, anche il cucire ricollega parti dei tessuti, per ricostruire i capi...


Al prossimo post!

D.M



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martedì 26 maggio 2020

STEP #18 - Quando la passione per il cucito diventa un bene comune...

Ben ritrovati nel blog, riprendiamo il nostro cammino!

Con il passo di oggi ci allacciamo, in parte, allo step 11. Avevamo infatti parlato di come l'arte del cucire, in questo periodo di pandemia da COVID-19, abbia dimostrato e stia dimostrando anche ora di essere una grande capacità, una grande risorsa per la sicurezza dell'uomo. E così, come già detto nello step, in tanti, con buona volontà e un pizzico di fantasia, hanno pensato di cucire delle mascherine per poterle regalare agli amici o anche a chiunque ne avesse bisogno..


Ma in particolare, tra questi numerosi casi, ce n'è uno particolarmente curioso: siamo in Lombardia, provincia di Monza e Brianza per la precisione..è la vicenda che ha come protagonista un ex tappezziere; parliamo di Luigi Crotti, detto Gino, il quale, dopo un'intera vita dedicata alla lavorazione di pelli e tessuti, iniziata a soli 12 anni, oggi, quando di anni ne ha ben 82, non è di certo rimasto con le mani in mano e ha approfittato anche lui del periodo di difficoltà per confezionare mascherine di cotone per regalarle ad amici e familiari

                                La testata dell'articolo di il Cittadino mb, 14 aprile 2020

Macchina da cucire, dedizione e tantissima buona volontà. Insomma, il signor Crotti ci dimostra che l'Italia non sta con le mani in mano nei periodi di difficoltà, e in particolare, la passione per il lavoro non finisce mai...


Al prossimo post!

D.M



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martedì 19 maggio 2020

STEP #17 - Cucire dalla A alla Z

Torniamo con un nuovo passo, stavolta un po' particolare!

Domanda particolare: ma dopo tutti questi post e questi progressi fatti nel nostro viaggio, è possibile riassumere, in poche, ma significative, parole, il nostro verbo dalla A alla Z? Probabilmente sì, ed è questo lo spunto al quale ho pensato, post dopo post, in questo abbecedario..


A come ago
B come brevetto
C come collegamento
D come donna
E come elettricità
F come filo
G come gobelin
H come Howe
I come innovazione
L come localizzare
M come mercato
N come Necchi
O come oggi
P come pubblicità
Q come Quirinale
R come Regnault
S come Singer
T come Thimonnier
U come USA
V come vestire
Z come zig-zag

Al prossimo post!

D.M

venerdì 15 maggio 2020

L'eccellenza italiana nel mercato del cucito: la Necchi

Nuovo giro, nuova corsa, altro piccolo approfondimento nel nostro percorso!

Abbiamo visto che il mercato della macchina da cucire, a seguito della sua prima comparsa nel 1851, conosce un periodo di grande crescita, in particolare nella prima parte del XX secolo. Così come negli Stati Uniti e in Germania, in questo periodo, anche le aziende italiane si rimboccano le maniche e si inseriscono nel panorama della produzione di macchine da cucire, con risultati assolutamente degni di nota..


La prima a muoversi in questa direzione, anche prima del XX secolo, fu la Salmoiraghi, che lanciò il suo primo prototipo nel 1877.
Tuttavia, il periodo d'oro del mercato del cucito italiano matura in particolare nei primi decenni del XX secolo, portando principalmente un nome: Necchi.

L'azienda pavese Necchi, fondata nel 1835, inizialmente operava nel settore siderurgico, ma nel secolo successivo, con l'amministrazione di Vittorio Necchi, figlio del fondatore dell'azienda Antonio, iniziò a produrre macchine da cucire, lanciando nel 1919 il primo prototipo..
In seguito, nel 1932, fu messa a punto la prima macchina per cucire per uso domestico con cucitura "zig-zag", la "BU", prodotta proprio dalla Necchi.

                                        La BU, prodotta dalla Necchi a partire dal 1932

Finita la Seconda Guerra Mondiale, nel 1954, ecco che spunta un nuovo modello di Necchi che farà la storia del cucito, la "Supernova", prodotto al quale fu assegnato il premio Compasso d'Oro. Questa nuova macchina da cucire risultava molto efficiente anche grazie alle memorie meccaniche che guidano l'esecuzione dei ricami..


                                         La Necchi Supernova, Compasso d'Oro nel 1954

Nemmeno il tempo di festeggiare, e solo tre anni più tardi, nel 1957, un altro nuovissimo modello della Necchi, la "Mirella", vince anche esso lo stesso premio, a testimoniare il periodo di enorme sviluppo che l'azienda vive negli anni '50..


                        La Necchi Mirella, prodotta a partire dal 1956, e Compasso d'Oro nel 1957

In seguito, la produzione Necchi continuò per questa strada, conservando ancora oggi una salda fetta del mercato internazionale delle macchine da cucire.


Al prossimo post!

D.M



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STEP #16 - Isaac Singer: l'inventore "forzato" e contestato..

Eccoci ancora una volta, riprendiamo il nostro viaggio!

Nella storia del cucire, c'è una persona in particolare che può essere considerata come "testimonial" di questa famosa azione? C'è chi, più di tutti, merita un approfondimento a parte, tra gli uomini e le donne della storia del cucito? Ebbene sì, sebbene siano tante le persone che, in tanti modi, hanno dato fama e innovazione a quest'arte, sicuramente un ruolo di spicco, può essere assegnato a un nome notissimo ancora oggi: Isaac Merritt Singer..

                                                  Isaac Merritt Singer, in un celebre ritratto

Sebbene la sua azienda, che porta lo stesso suo nome, sia stata diverse volte citata nelle parti precedenti del nostro percorso, la persona di I.M Singer merita di ricevere una piccola parentesi in più, con una particolare attenzione verso una vicenda legata proprio alla sua "invenzione": la macchina da cucire.

Come già detto in precedenza, la Singer S.p.a, nel 1851, lancia sul mercato la prima macchina da cucire. Tuttavia, molto probabilmente, lo stesso Singer, nella creazione del suo prodotto, si avvalse di basi e di elementi già pensati e progettati da altri che, prima di lui, avevano creato dei prototipi, per un motivo o per un altro fallimentari, di macchina da cucire. Tra questi vi era anche l'americano Elias Howe, il quale denunciò Singer accusandolo di aver violato il suo brevetto. La risposta di Singer fu che rivise, per la sua invenzione, i disegni fatti da Walter Hunt, mentre al contrario era stato Howe a violare il suo brevetto. Il processo vide come vincitore Elias Howe, ma ciò non bastò per fermare l'ascesa nel mercato internazionale del nuovo prodotto della Singer.

Proprio per questo, pur potendo affermare senza troppi dubbi che la sua non fu precisamente un'invenzione, quanto una riprogettazione sulla base di diversi progetti di altri inventori, Isaac Merritt Singer ha comunque tutte le carte in regola per essere almeno uno dei testimonial del verbo cucire..

Al prossimo post!

D.M


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STEP #15 - Dal pedale all'elettricità: l'innovazione del XX secolo

Ben ritrovati!

In uno dei precedenti step, avevamo parlato dei primi prototipi di quella che oggi chiamiamo "macchina da cucire", la cui invenzione fu davvero faticosa e travagliata. Ma ecco che, una volta diffusi i primi modelli della Singer sul territorio nazionale prima, e internazionale poi, questo strumento trova nel XX secolo un periodo di grande fama..

Ormai in quasi tutto il mondo conoscono la macchina da cucire, tanto che molte aziende iniziano ora a rimboccarsi le maniche, lanciando sul mercato i loro primi prototipi..

Fu così che iniziò un'epoca d'oro per la macchina da cucire, la cui egemonia sul mercato, nonostante la concorrenza, fu tenuta piuttosto salda dalla Singer.

Proprio l'azienda statunitense, dopo la metà del XX secolo, fece un'ulteriore passo in avanti, aggiornando i suoi prototipi con nuove tecnologie presenti ancora oggi nelle macchine più recenti: nel 1975 fu lanciata sul mercato la nuova Athena 2000, prima macchina da cucire elettronica al mondo

                                   Singer Athena 2000, prodotta per la prima volta nel 1975

La novità riguardava quindi il tipo di movimentazione di queste nuove macchine: l'elettricità. Grazie a questa ulteriore innovazione, l'utilizzo della macchina da cucire diviene ora più comodo e preciso..


Al prossimo post!

D.M



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mercoledì 13 maggio 2020

Cucire...con il sillogismo

Eccoci ancora sul blog, ecco un nuovo approfondimento!

Qualcuno di voi ricorderà sicuramente qualcosa di filosofia; tra questi, pochi probabilmente ricorderanno bene un certo Aristotele...
Sì, va bene, ma Aristotele cosa c'entrerà mai con il cucire?
Ebbene, uno dei punti base del pensiero aristotelico si basava sulla logica, come scienza del logos, ossia del pensiero in quanto viene espresso. E allora, arriviamo al dunque, una parte della logica è basata sul famoso "sillogismo", il cui significato, per la Treccani è: 
"fondamentale argomentazione logica, costituita da tre proposizioni dichiarative connesse in modo tale che dalle prime due, assunte come premesse, si possa dedurre una conclusione

                                               Immagine rappresentativa del "pensiero"

Pensandoci bene, quindi, con questo stiamo implicitamente dicendo che si possono cucire non solo i tessuti e i territori, ma anche i pensieri e le affermazioni. Parto dalle premesse A e B, per arrivare alla conclusione C, tramite un ragionamento logico, che arriva, guarda un po', a "cucire" le premesse alla conclusione.
Ogni giorno scopriamo qualche significato nascosto del nostro verbo...


Al prossimo post!

D.M



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mercoledì 6 maggio 2020

STEP #14 - Un primo assaggio del successo della macchina per cucire: l'inizio dell'Ottocento

Eccoci ancora una volta!

Avevamo chiuso lo scorso step quando si cominciarono a vedere i primi sviluppi di una macchina progettata per cucire; sviluppi che, nell'Ottocento, furono presi in mano da altri inventori, che resero questo secolo determinante per l'invenzione che oggi conosciamo come "macchina da cucire".

Prima di arrivare alla fase "stabile" dell'invenzione della macchina da cucire, tale evento dovette prima vivere un periodo di confusione, tanti tentativi e altrettanti fallimenti..

Dopo i primi fallimenti, arriva, però, un primo grande successo, che rappresenterà in seguito una rampa di lancio per gli studi degli inventori statunitensi e per l'ascesa dell'azienda Singer: siamo in Francia, quando nel 1830, Barthélemy Thimonnier ideò una macchina che creasse il noto punto a catenella a partire da un filo e un ago uncinato.
                                                    La macchina da cucire di Thimonnier

L'invenzione, almeno all'inizio, fu un vero successo; la macchina iniziò ad essere impiegata nelle prime industrie tessili francesi; era così efficiente e veloce che fu usata per la produzione delle uniformi dei militari francesi. Tuttavia, unico motivo di disfatta della macchina di Thimonnier, fu la rivolta dei sarti parigini, i quali, impauriti dalla spietata concorrenza, invasero le officine con le nuove macchine da cucire e le appiccarono fuoco.. Thimonnier, visto il pericolo e la perdita della sua preziosa invenzione, fu costretto a scappare..
Il resto è storia..

Al prossimo post!

D.M



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STEP #13 - Il primo brevetto di una "macchina per cucire": il Settecento

Ben ritrovati nel blog!

Con il post di oggi ci concentriamo sul Settecento, secolo di grande progresso e di grandi invenzioni, e che ha come sfondo un grande evento, che caratterizzerà la vita dell'uomo negli anni a venire: la prima rivoluzione industriale.


Tra le invenzioni più importanti di questa prima rivoluzione, che prende avvio proprio nella seconda metà del '700, abbiamo strumenti come la spoletta volante e la macchina a vapore; ma proprio il termine "macchina" ci deve far pensare a una macchina in particolare, che sino ad adesso ha evidentemente rivestito un ruolo di protagonista nel nostro viaggio: la macchina da cucire.

Ebbene sì, con il grande sviluppo del settore tessile-metallurgico, si gettano le prime idee per l'invenzione di un meccanismo che producesse cuciture. Siamo ancora lontani alla macchina che oggi possiamo trovare in vendita, ma nel 1755, Fredrick Weisenthal fu il primo a depositare un brevetto, dal nome "Ago progettato per un macchinario" per la prima idea di questo strumento, sebbene tale brevetto non contenga alcuna descrizione di una macchina, ma rende evidente la necessità di crearne una..
                                                     Il fisico tedesco Charles Wiesenthal

A dare un seguito all'idea di Weisenthal fu, qualche decennio più tardi, fu l'inglese Thomas Saint, conosciuto come il primo designer della macchina da cucire.


Al prossimo post!

D.M



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sabato 2 maggio 2020

La Madonna del cucito

Ben ritrovati, con questo nuovo approfondimento nel bel mezzo del nostro viaggio!

Come già detto e constatato, l'arte del cucire è stata ed è anche oggi un'attività assai importante nella vita dell'uomo, condizionando in molti casi anche la sua salute e sopravvivenza..


Tante volte abbiamo visto, nelle arti figurative, rappresentata, l'attività del cucire. Ma in particolare, spingendosi nella curiosità, abbiamo ancora una volta la dimostrazione di come quest'arte sia preziosa, nel fatto che una delle sue rappresentazioni si trovi niente meno che in un affresco del Palazzo del Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica e uno dei simboli dello Stato Italiano..
Stiamo parlando della "Madonna del cucito", affresco ad opera di Guido Reni, risalente agli anni 1609-1611

Madonna del cucito, Guido Reni, Palazzo del Quirinale, Roma, 1609-1611, tecnica ad affresco, 210*200 cm

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D.M



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Ricucire il Paese dopo l'Unità

Nuovo passo del nostro viaggio, ma stavolta, non uno step!

Col post di oggi, apriamo una piccola parentesi, che tratta il verbo cucire nel suo significato figurato, quello del collegamento. In particolare, facciamo ora riferimento a una "vecchia storia", riguardante il nostro Paese nel periodo subito successivo all'Unità, avvenuta nel 1861.


Come ben sappiamo, il territorio italiano, prima di quel famoso anno, era suddiviso in tanti, più o meno piccoli, stati. Una volta uniti, di conseguenza, i territori del Paese erano tra loro piuttosto scollegati, tanto è che uno dei maggiori problemi da affrontare per migliorare l'Italia subito dopo essere stata unita, fu proprio quello di ricollegare, "ricucire" le varie parti del territorio italiano. Si pensò quindi di rafforzare i collegamenti tramite quella che al momento era considerata la principale delle infrastrutture: la ferrovia. E fu così che, non senza fatica, l'Italia unita politicamente, cominciava ad essere unita anche territorialmente..

Di sotto, riporto un frammento del volume 6, pagina 397 dell'Enciclopedia Treccani che ben attesta questa situazione:
"Quando nel 1861 i nuovi governanti dell’Italia unita si apprestarono a mettere mano alla riorganizzazione di quella che veniva considerata, non a torto, l’infrastruttura principale, i difetti ereditati dall’epoca
preunitaria si fecero sentire in maniera pesante, condizionando, in certi casi fino a oggi, la fisionomia del
sistema ferroviario del Paese. Non esisteva ancora sulla penisola una vera rete organica, ma soltanto una serie di subsistemi regionali scollegati fra loro che biso -
gnava ricucire, affidando alle ferrovie il compito di
favorire l’integrazione fra le varie economie regionali. Per questo fin dai primi anni del nuovo Regno vennero progettate alcune grandi direttrici da Nord a Sud
per avvicinare le zone del Paese ancora distanti."


Al prossimo post!

D.M


Bibliografia:



  • Enciclopedia Treccani, Volume 6

giovedì 30 aprile 2020

STEP #12: Innovazione medievale e moderna nel cucire

Nuovo giro, nuova corsa!

Nello step 8 avevamo parlato di come l'attività del cucire si fosse evoluta più o meno velocemente a partire dai primi millenni di esistenza dell'uomo sulla Terra, con una particolare attenzione nei confronti dello strumento che è protagonista proprio di quest'arte: l'ago...

Oggi, in questo step, ci riallacciamo al discorso fatto in precedenza, analizzando come l'essenza del cucire sia entrata nella storia della tecnologia, e in particolare parleremo di essa come protagonista dell'età medievale...

Nel Medioevo lo strumento dell'ago aveva già conosciuto una grande evoluzione, perciò l'ago in acciaio o ricavato dalla spina di agave era già ben conosciuto e utilizzato..

Lo sviluppo del cucire, ora, non si ha più nello strumento principale di cui si serve, bensì negli oggetti che tratta: essendo molti posti isolati, i "sartori" o sarti medievali, venendo spesso da lontano, erano infatti portatori di nuove mode e materiali rari, che nelle culture locali erano assai difficili da conoscere. L'utilizzo di questi pregiati tessuti (seta, lino ecc..) ha quindi rappresentato una vera e propria innovazione nel modo di vestire (in questo periodo, viene dato maggior peso alla differenza tra il modo di vestire maschile e femminile). Non è un caso, il fatto che la figura del sarto acquisti in quest'epoca grande prestigio, occupando un ruolo di spicco nella società..

                                                  Un laboratorio di sartoria medievale

Inoltre, il Medioevo e l'età moderna costituirono un periodo di sviluppo dell'arte del cucire anche nei suoi metodi: si preferiscono ora, come punti base dei ricami, il punto filza, i punti a croce, il punto erba, il punto spaccato e altri, utilizzati inserendo l'ago nelle stoffe sia dal dritto, sia dal rovescio.

Al prossimo post!

D.M


Sitografia:
  • http://opificium.weebly.com/sarta.html#  
  • http://imagoantiqua.it/tag/cucito/
  •  http://www.festivaldelmedioevo.it/portal/larte-del-sarto-nel-medioevo/
  • https://emporionecchi.it/cenni-storici-sul-cucito-pt-1/ 

venerdì 24 aprile 2020

STEP #11 - Pericolo virus? Nessun problema, se sai cucire..

Eccoci qui, il 24 aprile 2020, in periodo di pandemia il nostro viaggio non si ferma!


Tutta l'Italia, e consecutivamente tutta l'Europa si trovano ad affrontare un'emergenza epocale, una guerra contro "il nemico invisibile"; parliamo del COVID-19, le cui prime voci si iniziarono a diffondere a novembre del 2019. Inizialmente diffusosi in Cina, il virus è attraccato in Europa, scatenando una vera e propria pandemia...

Come possiamo reagire contro questo rischio?
Tra le misure di precauzione, non vi è solo il mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone, o uscire il meno possibile di casa, bensì ognuno di noi, coi mezzi di cui dispone, sta chiamando sè stesso ad autofornirsi una mascherina, per affrontare al meglio l'emergenza.

E dal momento che le mascherine in commercio oramai scarseggiano, quale migliore occasione di questa, per mettere in risalto l'arte del cucire? ...
Muniamoci di ago, filo, stoffa o altri materiali, eventuale macchina da cucire e via, con un po' di ingegno e fantasia, ecco come affrontiamo il virus!

                        La mia mascherina personale ("naturalmente", non è stata fatta da me :) )

Non solo per sè stesso, ma chi possiede in questo momento la capacità di cucire, si sta rendendo protagonista, in tutta Italia, di una grande iniziativa: cucire mascherine per chiunque ne abbia bisogno. Zero prezzi, nessun debito, solo tanta umanità e buona volontà...

Dal Piemonte alla Sardegna, passando per la Lombardia, per l'Emilia-Romagna e per l'intero Stato italiano, in tantissimi si sono adoperati in questo senso, come si può vedere, ad esempio, dai seguenti articoli:
  • https://www.lastampa.it/cuneo/2020/04/04/news/cosi-nel-cebano-e-nata-la-congregazione-delle-cucitrici-volontarie-per-produrre-le-mascherine-anti-coronavirus-1.38678698
  • https://www.lastampa.it/torino/2020/03/28/news/coronavirus-il-comune-arruola-le-sarte-per-le-mascherine-fai-da-te-1.38649321
  • https://www.sardiniapost.it/cronaca/coronavirus-lappello-per-chi-e-in-casa-sapete-cucire-fate-le-mascherine/
Insomma, in un periodo di grande emergenza come questo, l'arte del cucire riprende un ruolo da assoluto protagonista nella vita dell'uomo, e perfino nella sua protezione, tanto da diventare quasi essenziale per la sua salute...

Al prossimo post!

D.M


venerdì 17 aprile 2020

STEP #10 - Cucire nel cinema

Torniamo con un nuovo step!

Proprio a causa dell'avanzare incessante della tecnologia, probabilmente, il saper cucire è ora una dote tanto più rara quanto più preziosa.
Tuttavia, grazie alla sua preziosità, chi pratica l'arte del cucire come mestiere si trova oggi di fronte a una situazione molto difficile: per produrre più capi e poter percepire un miglior guadagno, le grandi multinazionali si trovano spesso a spostarsi nei Paesi orientali in particolare, in modo da usufruire della manodopera a basso costo, alle volte bassissimo...

Di questa evoluzione si è accorta, purtroppo, anche la malavita, e infatti è questo uno dei temi trattati nel film Gomorra, diretto da Matteo Garrone, e tratto da uno dei romanzi italiani più letti in tutto il mondo, a cura di Roberto Saviano, dal titolo omonimo. Tra i protagonisti del romanzo, e quindi anche del film, vi è Pasquale (interpretato da Salvatore Cantalupo), sarto dal grandissimo talento che operava nell'alta moda, ma in nero e sotto il controllo della camorra...

                                                         Pasquale in una scena del film
                                         
 Così Roberto Saviano presenta Pasquale:
"Quando parlava dei tessuti sembrava un profeta. Nei negozi era pignolissimo, non era possibile neanche passeggiare, si piantava davanti a ogni vetrina insultando il taglio di una giacca, vergognandosi al posto del sarto per per il disegno di una gonna. Era capace di prevedere la durata della vita di un pantalone, di una giacca, di un vestito. Il numero esatto di lavaggi che avrebbero sopportato quei tessuti prima di ammosciarsi addosso."

Una rapida descrizione del personaggio, con video tratti direttamente dal film Gomorra, si può trovare al seguente link:
 https://www.youtube.com/watch?v=3lOYCNCILzY&t=104s

Al prossimo post!

D.M


Bibliografia e sitografia:
  • Gomorra, Roberto Saviano, Mondadori
  • https://it.blastingnews.com/cultura-spettacoli/2018/08/addio-a-salvatore-cantalupo-lattore-interpreto-pasquale-il-sarto-di-gomorra-002686339.html
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Gomorra_(romanzo)